Ventuno progetti per far ripartire economia e occupazione

8 miliardi di euro e 60mila posti di lavoro è l’indotto economico ed occupazionale dei progetti presentati al Sabato delle Idee

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I progetti saranno in mostra all’Accademia di Belle Arti fino al 31 Maggio

“I grandi progetti per la trasformazione urbana della città di Napoli, che attendono solo di partire, potrebbero non solo cambiare decisamente in meglio il volto della città, ma sarebbero in grado di attivare un circuito economico ed occupazionale enorme”. Ha aperto così Sergio Sciarelli, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, il focus sui ventuno grandi progetti per Napoli organizzato oggi nell’ambito del Sabato delle Idee, il ciclo di incontri ideato e promosso dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dalla Fondazione SDN in collaborazione con altre sei istituzioni culturali e scientifiche della città.

I progetti illustrati oggi riguardano infrastrutture essenziali per la mobilità come il porto, il riuso di aree importanti dismesse e da bonificare (Bagnoli ed area orientale), la riqualificazione del centro storico, il nuovo porto turistico di Vigliena.

“Per la città di Napoli – ha spiegato Sciarelli – c’è sulla carta un pacchetto immediato di progetti urbanistici che ammonta almeno a 4 miliardi di euro ma soprattutto c’è una grande opportunità di sviluppo economico e di crescita occupazionale”.

L’indotto economico ed occupazionale

In proposito, Sciarelli citando una recente indagine del Centro Studi dell’Ance, ha illustrato i due riflessi dell’eventuale partenza dei progetti esaminati: l’impatto diretto, indiretto e indotto degli investimenti in edilizia e l’occupazione generabile da tali investimenti.

La ricerca citata dimostra che una spesa iniziale di 1 euro genera sul sistema economico una ricaduta pari a 3,374 euro, di cui 1 nel settore specifico, 1,013 nei settori direttamente e indirettamente collegati (fornitura di beni e servizi) e 1,361 nei settori attivati dalla spesa delle famiglie, alimentata dall’aumento dei redditi derivante dalla maggiore produzione.

“Azzardando in termini probabilmente prudenziali – ha evidenziato Sciarelli – che il moltiplicatore relativo agli effetti sull’economia locale possa ridursi da 3,4 a 2,0, si può così giungere a stimare, sulla base del pacchetto progettuale preso in considerazione, in 8 miliardi di euro (ovvero l’equivalente di circa 16.000 miliardi di vecchie lire) di produzione globale la ricaduta degli investimenti programmati per le grandi opere a Napoli“.

E il dato sulla produzione è stato tradotto anche in termini occupazionali, valutando il numero di unità di lavoro derivanti dall’attuazione di queste grandi opere. Secondo la ricerca dell’Associazione Nazionale Costruttori, con un miliardo di investimenti si possono attivare 10.954 unità di lavoro dirette e 6.055 unità in altri settori.

“Escludendo dunque dal computo gli effetti indotti – ha spiegato Sciarelli – si può concludere che i 4 miliardi relativi ai grandi progetti per Napoli sarebbero, da soli, idonei ad attivare oltre 60.000 posti di lavoro, cifra ovviamente destinata a crescere in rapporto all’ampliamento del potere d’acquisto di tutti coloro che prendono parte al processo d’investimento”.

Insomma una grande opportunità per la città e anche per gli investitori privati che, come ha spiegato Uberto Siola, Presidente della Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori dell’Architettura e coautore con Sciarelli dello studio urbanistico ed economico dei ventuno progetti, “dovrebbero avere più spazio nella realizzazione delle opere pubbliche”.

Alleanza pubblico privato per far ripartire la Città

“La politica urbanistica della città, intesa come insieme di piani e programmi prevalentemente pubblici – ha evidenziato Siola – non riesce ad assecondare lo sviluppo ed anzi lo ritarda ma soprattutto si fa sentire la difficoltà culturale e politica di accettare un ruolo diverso dell’iniziativa privata che, intervenendo con proprie risorse nell’assetto della città pone problemi di identità e di funzionamento alla mano pubblica, proponendone una profonda trasformazione da soggetto progettista a soggetto controllore”.

L’impegno del Sabato delle Idee

L’incontro è stato introdotto da Giovanna Cassese, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli,Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Marco Salvatore, ideatore del Sabato delle Idee e professore di Diagnostica per immagini all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.

“Portare a compimento i grandi i progetti per la città – ha spiegato Giovanna Cassese, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – significherebbe riuscire finalmente a vincere la battaglia culturale per il cambiamento che da troppi anni sul territorio napoletano viene affrontata senza successi ed in particolare è proprio nel Centro storico della città che si trova il terreno più fertile per lo sviluppo di progetti innovativi capaci di esaltare le radici culturali e gli spazi cittadini dedicati all’arte”.

“Quello di oggi è un Sabato delle Idee diverso da tutti gli altri – ha evidenziato Marco Salvatore – perché le idee stavolta sono già in campo e ci sono purtroppo da anni: sono progetti che potrebbero cambiare il volto alla città e soprattutto rilanciare lo sviluppo economico e dare lavoro a migliaia di persone ed è per questo che vogliamo metterci a lavorare tutti insieme per provare a sbloccare il futuro di questa città che non può più permettersi l’immobilismo attuale”.

“Il Sabato delle Idee – ha sottolineato Lucio d’Alessandro – è nato proprio con l’obiettivo di trasformare idee e risorse della città in progettualità concreta e mai come in questo caso l’obiettivo è raggiungibile, perché siamo di fronte addirittura a finanziamenti già stabiliti che attendono solo di essere utilizzati e la discussione odierna vuole stimolare le istituzioni pubbliche ma anche gli investitori privati e la cittadinanza attiva a mettere in campo ogni azione possibile per sbloccare una situazione di stallo che arreca ulteriori danni ad una città che è già in grande difficoltà”.

I grandi progetti per la Campania

L’incontro è stato aperto dalla relazione di Edoardo Cosenza, Assessore alle opere e ai lavori pubblici della Regione Campania, sullo stato dei grandi progetti urbanistici in Campania.

La presentazione dei progetti e l’intervento di Giampaolino

Successivamente, nella discussione coordinata da Alfonso Ruffo, direttore del gruppo editoriale “Il Denaro”, le criticità attuative dei singoli progetti sono state analiticamente approfondite da Omero Ambrogi, Presidente di Bagnolifutura (relazione sull’area di Bagnoli), Luciano Dassatti, Presidente dell’Autorità portuale di Napoli (relazione sull’area del Porto), Luigi De Falco, Assessore all’Urbanistica del Comune di Napoli (relazione sul Centro Storico), Marilù Faraone Mennella, Presidente del Comitato Naplest (relazione sulla Zona Orientale), Ambrogio Prezioso, vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (relazione sul Centro Direzionale) edAndrea Rea, Presidente della Mostra d’Oltremare di Napoli (relazione sulla Zona Flegrea).

L’ostacolo della burocrazia e l’eccesso di regole procedurali

L’incontro si è concluso con l’intervento di Luigi Iavarone, Vicepresidente vicario della Camera di Commercio di Napoli, che ha portato la testimonianza del punto di vista delle imprese sul tema dei grandi progetti per Napoli e la Campania e con l’intervento del Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino.

“Bisogna provare a superare la profonda crisi economica e sociale che sta facendo accartocciare la città su se stessa – ha spiegato Iavarone – e iniziare a ragionare in maniera operativa sulle cose da fare innanzitutto con una politica industriale chiara, perché se i progetti ci sono e i fondi ci sono vuol dire che il problema è soprattutto nella fase amministrativa che ha bisogno di nuove regole”.

Deregolamentazione procedurale che è stata il cuore dell’intervento anche del Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino.

La Mostra “I Grandi Progetti per Napoli”

Il Sabato delle Idee ha anche organizzato una mostra dedicata a “I grandi progetti per Napoli”: dieci pannelli con i disegni dei ventuno progetti che saranno in esposizione nel foyer del Teatro “Antonio Niccolini” dell’Accademia di Belle Arti fino al 31 Maggio 2013.