L’appello di Nicolais per nuovi investimenti per frenare la fuga dei cervelli
Al via due progetti del Suor Orsola sulla sicurezza stradale e sulla ludotronica
Una nuova alleanza tra saperi umanistici e saperi scientifici è quella nata stamane al Sabato delle Idee, il ciclo di incontri di arte scienza e filosofia ideato e promosso dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dalla Fondazione Sdn in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la Città della Scienza.
Il tema dell’incontro “Tecnologie e scienze umane: per il superamento di una dicotomia” ha riunito a Napoli grandi scienziati ed accademici di rilievo nazionale ed internazionale da Remo Bodei, professore di Filosofia alla University of California di Los Angeles a Tullio Gregory, fondatore dell’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e la Storia delle Idee, da Roberto Montanari, direttore operativo del “Progetto Tecnologie per le Scienze Sociali” dell’Università degli Studî Suor Orsola Benincasa, ad Antonio Sgamellotti, presidente del Centro di Eccellenza “Smaart – Scientific Methodologies applied to Archaeology and Art” dell’Università degli Studî di Perugia, che si sono confrontati con i rappresentanti delle principali istituzioni nazionali dell’Università e della ricerca scientifica, tra i quali il presidente del Consiglio Universitario Nazionale, Andrea Lenzi, il presidente di Biogem Ortensio Zecchino, già ministro dell’Università e della Ricerca, l’assessore all’Università e alla Ricerca Scientifica della Regione Campania, Guido Trombetti ed il neopresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais.
Dal dibattito che è stato introdotto dal Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa Lucio d’Alessandro e dall’ideatore del Sabato delle Idee Marco Salvatore ed è stato coordinato dal giornalista Alessandro Cecchi Paone è emerso un consenso unanime per il superamento di quella che come, ha evidenziato Lucio d’Alessandro, “è solo una dicotomia apparente tra scienze umane e scienze esatte perché, nell’attuale crisi più che mai, occorre invece saper trovare un equilibrio nel rapporto tra tecnica e scienze umane, tra Uomo e macchina, per scoprire un comune fronte di progettualità al servizio del progresso”. Una connessione che può diventare particolarmente virtuosa, come ha spiegato Marco Salvatore, soprattutto “quando le scienze esatte rappresentano per le scienze umane un esempio di approccio metodologico di grande rigore scientifico alla soluzione di questioni concrete e le scienze umane consentono, invece, di tracciare dei necessari limiti etici alle continue innovazioni della scienza e delle tecnologie”.
E l’importanza del sapere umanistico accanto a quello scientifico è stata sottolineata con forza da due illustri rappresentanti del pensiero filosofico contemporaneo. “Erroneamente in molti sono convinti della pochezza del sapere umanistico che considerano solo come un ornamento di scarsa utilità – ha spiegato Bodei – ed invece le scienze umane hanno un ruolo indispensabile per porre rimedio alle limitazioni che dipendono dalla società in cui si vive e per intrecciare le relazioni umane e sociali”. E come esempio virtuoso di connessione tra scienze umane ed esatte per Bodei basta pensare alla bioetica “che deve essere il limite di accompagnamento costante del progresso biotecnologico”. Gli ha fatto eco Tullio Gregory, che nel ricordare il prestigio che l’Italia ha assunto nel corso dei secoli a livello internazionale proprio per i suoi grandi umanisti ha voluto sottolineare come “nell’era digitale le scienze umane abbiano ormai una stretta connessione con i saperi tecnici proprio per il largo utilizzo che anch’esse fanno delle nuove tecnologie: dalla rete alle banche dati fino alle biblioteche digitali”.
Il Progetto Tecnologie per le Scienze Sociali dell’Università Suor Orsola Benincasa
Ed un esempio concreto e virtuoso del rapporto proficuo tra scienze umane e scienze tecniche è venuto dalla relazione di Roberto Montanari che ha illustrato il “Progetto Tecnologie per le Scienze Sociali” dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, “un grande progetto internazionale di ricerca che sta portando alla costituzione di un Laboratorio di Scienza Nuova nel quale si fondono le scienze sociali (dalla sociologia alla piscologia) e le scienze della formazione con le nuove tecnologie dando vita ad azioni progettuali ad ampio raggio, da un progetto sulla sicurezza stradale con gli ingegneri della Fiat al progetto della ludotronica applicato al neonato Museo del Giocattolo di Napoli”.
L’appello di Nicolais per lo sviluppo della ricerca
E sono proprio questi nuovi spiragli di progettualità di rilievo internazionale che secondo il neopresidente del Cnr, Luigi Nicolais, potranno essere un argine concreto all’imperante fuga dei giovani cervelli italiani verso l’estero. Magari anche grazie a nuove auspicabili risorse finanziarie perché come ha sottolineato con forza Nicolais “un Paese civile, che vuole competere su scala globale deve assolutamente investire sulla conoscenza, sulla ricerca, sulla scuola e sull’Università”.