È l’idea lanciata da Stefano Rodotà al Sabato delle idee dedicato allo spazio del nomos
“Napoli può e deve smettere di essere il luogo della illegalità e deve diventare la Città dei diritti“. E’ questa l’idea lanciata da Stefano Rodotà e ripresa da Raffaele Cantone all’incontro del “Sabato delle idee” che si è svolto stamattina presso l’aula magna dell’Università Suor Orsola Benincasa ed è stato dedicato al tema di “Napoli – spazio del nomos”
“L’idea di dedicare uno degli incontri del “Sabato delle Idee” allo “spazio del nomos” – spiega nella sua introduzione Francesco De Sanctis, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa – mi è venuta per il fastidio e la percezione dell’inutilità di continuare a batterci il petto per l’assenza di legalità a Napoli, per poi restare ciascuno a casa propria, senza recitare un ruolo attivo per la trasformazione ed il miglioramento della comunità sociale e politica di cui facciamo parte. L’insofferenza per l’ipocrisia legalistica mi ha fatto ripensare alla pienezza del significato originario del termine nomos (prendere, distribuire, affidare in uso) che sottende anche e soprattutto la necessità di tener conto di quanto necessariamente spetta a ciascuno ed a ciascuna comunità come “spazio” di vita: economica, sociale, religiosa, culturale. Anomia, nel caso napoletano, non significa solo inefficacia delle regole, significa anche incertezza della propria “parte”: sia nel senso della spartizione, sia in quello altrettanto importante del prendere-parte, sia, infine, in quello identitario di “giocare un ruolo” ossia di “performare” una parte”.
Le provocazioni lanciate dal Rettore De Sanctis hanno dato il via ad un lungo ed acceso dibattito, moderato dal direttore del “Denaro” Alfonso Ruffo, a cui hanno preso parte Bruno Moroncinidocente di Antropologia filosofica all’Università di Salerno, Luigi Borzacchini, docente di Storia della Matematica all’Università di Bari, Roberto Casati, Direttore di Ricerca del CNRS di Parigi (Centre National de la Recherche Scientifique ), Raffaele Cantone, giudice della Corte di Cassazione ed ex pubblico ministero presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Marino Niola docente di Antropologia all’Università Suor Orsola Benincasa, Stefano Rodotà, ex Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Paolo Siani, fratello di Giancarlo Siani, il giornalista de “Il Mattino” ucciso dalla camorra nel 1985 e divenuto uno dei grandi simboli della libertà di informazione e Guido Trombetti, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
E l’idea forte l’ha subito lanciata Stefano Rodotà senza usare giri di parole. “La società civile, le istituzioni politiche, le istituzioni culturali ma soprattutto i cittadini di Napoli – ha detto Rodotà – devono mettersi insieme per operare un ribaltamento dell’attuale situazione della città di Napoli”. “Napoli nel corso della sua lunga storia – ha spiegato l’ex Presidente dell’Autorità Garante per la privacy – è stata un grande centro di scienza e cultura, prima di diventare nei nostri giorni un luogo dove si fatica a far rispettare le regole ed i diritti”. “Ma Napoli può e deve smettere di essere il luogo della illegalità e deve diventare la Città dei diritti – ha detto Rodotà – ed è importante per raggiungere questo obiettivo che i cittadini capiscano che il discorso sui diritti è un discorso che riguarda da vicino le singole vite degli individui, perché si incrocia con i problemi concreti della vita biologica, della vita sociale e della vita lavorativa”.
L’idea lanciata da Rodotà è stata subito raccolta e rilanciata da Raffaele Cantone che ha voluto sottolineare come spesso “le norme e le regole giuridiche vengono viste erroneamente dai cittadini come una limitazione della libertà individuale, invece di essere considerate come un grande strumento di libertà e di dignità”. “Bisogna recuperare il concetto di regola come strumento imprescindibile per essere cittadini – ha evidenziato Cantone – ripudiando il concetto erroneo di regola come strumento di oppressione”. Secondo Cantone soltanto questo mutamento di interpretazione del concetto di norma e di regola potrà portare ad una “Napoli che diventi la città dell’impegno per il diritto e per le regole”.
Ed un profondo cambiamento della percezione sociale e culturale del sistema delle regole non può che passare, come ha spiegato il Rettore dell’Università Federico II Guido Trombetti, per “un grande disegno strategico educativo di ampio raggio che si fondi sulle scuole, sulle università, sulle parrocchie, sulle associazioni come organismi capaci di guidare la trasformazione antropologica della cittadinanza napoletana”.
Ed un profondo cambiamento della percezione sociale e culturale del sistema delle regole non può che passare, come ha spiegato il Rettore dell’Università Federico II Guido Trombetti, per “un grande disegno strategico educativo di ampio raggio che si fondi sulle scuole, sulle università, sulle parrocchie, sulle associazioni come organismi capaci di guidare la trasformazione antropologica della cittadinanza napoletana”.
A conclusione del dibattito Paolo Siani ha presentato tre video-testimonianze molto suggestive.
Prima il video “Per amore di verità” vincitore del Premio “Una vita da raccontare” istituito dal Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, in cui i giovani giornalisti Sandro Di Domenico e Federico Tosi ricostruiscono in cinque minuti con grande efficacia la storia di Giancarlo.
Poi il cortometraggio “Il camorrista nel pallone”, realizzato dalla società di video produzioni indipendente “The Jackal” con la partecipazione straordinaria di Lino Banfi, che racconta con sferzante ironia la storia di una squadra di calcio senza scrupoli che vince partite con ogni mezzo, lecito e (soprattutto) illecito.
Ed infine un breve estratto di Fortapàsc, il film di Marco Risi dedicato a Giancarlo Siani.
Al termine dell’incontro dedicato allo spazio del nomos è stata inaugurata la mostra di Melita Rotondo, che l’artista napoletana ha voluto intitolare “Io sono un filo d’erba” in omaggio all’omonima poesia di Rocco Scotellaro e che resterà in esposizione all’Università Suor Orsola Benincasa fino al 26 Giugno.
La prima edizione de “Il sabato delle idee” terminerà con l’appuntamento di Sabato 27 Giugno alle ore 10:30 presso la Fondazione Sdn dedicato all’incontro “Napoli- lo spazio del tempo” al quale prenderanno parte, tra gli altri, il Cardinale Crescenzio Sepe, il sociologio Zygmunt Bauman, il filosofo Aldo Masullo ed ancora esponenti della cultura italiana, magistrati, politologi e giornalisti. In occasione dell’ incontro del 27 Giugno sarà inaugurata la mostra di di Iabo (27 Giugno – 18 Luglio alla Fondazione SDN).