“Mai più auto”: è la proposta lanciata da Siola al Sabato delle Idee
E’ stato un confronto vivace e di grande interesse quello andato in scena al Pan e dedicato allo spazio urbanistico di Napoli nell’ambito dell’iniziativa de “Il Sabato delle Idee”.
Ed è nata una nuova idea per il riassetto urbano ed il miglioramento della viabilità della zona della Riviera di Chiaia e del lungomare Caracciolo. L’ha lanciata nel suo intervento il presidente della Fondazione Internazionale per gli Studi Superiori dell’Architettura Uberto Siola: «Una volta ultimati i lavori della linea 6 della Metropolitana (la linea di metropolitana leggera che collega Fuorigrotta a Mergellina e che è destinata a raggiungere anche Piazza Municipio) – ha spiegato Siola – la presenza nella zona delle stazioni di Arco Mirelli e Piazza San Pasquale renderà assolutamente superflua la linea tranviaria presente lungo la Riviera di Chiaia». Da questa considerazione è nata la proposta di Siola di «eliminare la linea tranviaria in via Riviera di Chiaia, consentendo agli automobilisti il doppio senso di percorrenza lungo tutta la strada che congiunge Piazza della Repubblica e Piazza Vittoria liberando definitivamente dalle auto via Caracciolo, che potrebbe così diventare una zona stabilmente pedonalizzata».
Una proposta che se fosse realizzata restituirebbe alla vivibilità cittadina un grande spazio del centro urbano come quello del lungomare Caracciolo dove poi poter realizzare, non più solo sporadicamente, iniziative ed eventi di cultura, sport e spettacolo.
Un’idea subito raccolta da Renato Nicolini, ex assessore alla Cultura del Comune di Napoli: «Sono queste le idee che possono rilanciare la città di Napoli – ha spiegato Nicolini – ed è una riflessione molto utile quella di oggi perché Napoli già più volte ha perso grandi occasioni di rinascita reale.
Uno dei punti nodali per lo sviluppo urbano ma anche culturale del comune di Napoli – ha evidenziato Nicolini nel suo intervento – è proprio la riapertura di grandi spazi pubblici di vivibilità come è stato fatto anni fa con Piazza Plebiscito.
In quegli anni – ha ricordato Nicolini ai giornalisti al termine dell’incontro – ci fu un grande processo di vivibilità del centro storico, un processo che purtroppo si è poi inspiegabilmente arrestato, senza sviluppare tanti grandi progetti di recupero e valorizzazione di grandi risorse e strutture urbane di Napoli come l’Albergo dei poveri, dove, invece di sporadici appuntamenti culturali, si sarebbe potuto realizzare un grande spazio laboratoriale a disposizione delle grandi risorse umane di creatività artistica presenti in città».
Ma Elena Camerlingo, dirigente del Servizio di Pianificazione e Progettazione delle infrastrutture di Trasporto del Comune di Napoli ha provato a rispondere all’idea comune, ormai da più parti consolidatasi, della città “immobile”, illustrando molti grandi progetti realizzati negli ultimi 15 anni di governo cittadino del centro-sinistra nel campo della pianificazione urbana e dei trasporti. Come le nuove linee di metropolitana attivate, le stazioni dell’arte e le grandi piazze restituite alla città come Piazza del Plebiscito e Piazza Dante.
E per i tanti progetti ancora in cantiere molti spunti di riflessione sono venuti dagli autorevoli interventi di architetti e docenti di progettazione urbanistica che hanno illustrato oggi al “Sabato delle Idee” una lunga serie di esperienze di progettazioni urbanistiche realizzate o da realizzare in altre città italiane ed europee.
Max Dudler, architetto di fama mondiale e docente della Kunstakademie di Düsseldorf ha svolto un’interessante analisi comparativa dei centri urbani di Berlino, Zurigo e Napoli ed in particolare dei cambiamenti che vi sono stati dal dopoguerra ad oggi, evidenziando come sia stata proprio la città di Napoli quella dove lo sviluppo e la riqualificazione sono, a tutt’oggi, meno evidenti.
Gianni Fabbri, docente di progettazione architettonica all’Università IUAV (ex Istituto Universitario di Architettura) di Venezia ha raccontato l’esperienza tutta particolare di una città come Venezia, illustrando le grandi linee di un progetto suggestivo e rivoluzionario come quello della “metropolitana sublagunare”.
Francesco Collotti, docente di composizione architettonica all’Università di Firenze ha illustrato i progetti di grande trasformazione urbanistica a cui si prepara la città di Milano in vista del grande evento dell’Expo 2015 ed ha sottolineato come “i grandi eventi e gli indotti economici che ne conseguono sono un’occasione straordinaria che le grandi città hanno a disposizione per la riqualificazione e la modernizzazione dei propri tessuti urbani”.
Un’occasione che, ad esempio, la Cina è riuscita a cogliere proprio grazie al grande evento del World Expo 2010 come ha spiegato Gabriele Del Mese fondatore ed ex amministratore delegato di ARUP Italia che ha illustrato il progetto di Dongtan la città interamente ecologica (ad emissioni zero) che sta sorgendo sul delta del Fiume Giallo di fronte a Shangai. Una riflessione molto importante anche per la presenza in sala di Nicola Oddati presidente della Consulta per il Forum delle Culture 2013 a Napoli.
Anche se, come ha evidenziato Ambrogio Prezioso presidente dell’Associazione Costruttori Edili di Napoli, la realtà di Napoli deve poi fare i conti anche con dei problemi ulteriori e specifici del suo contesto politico e sociale come il clientelismo e l’illegalità.
Ma nel suo intervento Prezioso ha lanciato anche le parole d’ordine contro l’immobilismo progettuale: connessione, competenza e creatività. Chiudendo poi con un appello, che stato un po’ il leit motiv di tutti gli interventi della giornata: «Il tempo uccide i progetti. Muoviamoci perchè è già tardi».
Al termine dell’incontro dedicato alla spazio urbanistico il dirigente del Pan Marina Vergiani ha inaugurato la mostra di Roberto Paci Dalò che resterà in esposizione al Pan fino al 25 Maggio.
Vai alla presentazionse della mostra di Roberto Paci Dalò -> http://giardini.sm/projects/atlas