Il carcere è l’Università del crimine

Al Sabato delle Idee Roberto Saviano rilancia l’idea di Lucio d’Alessandro di investire di più sulle misure alternative alle pene

Un coro unanime sulla grande sfida della valorizzazione dei Beni Confiscati

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Il Ministro Cancellieri presenta i dati del nuovo tribunale di Aversa

“Ciascuno cresce solo se sognato”. Roberto Saviano ha chiuso con la speranza della poesia di Danilo Dolci il suo atteso ed applauditissimo intervento al “Sabato delle Idee” dedicato al tema “Mafie ed Economia”. Oltre cinquecento persone nello storico palazzo del Castel Capuano di Napoli hanno assistito alla tavola rotonda aperta dagli interventi di Antonio Bonajuto, presidente della Corte di Appello di Napoli, Vittorio Martusciello, Procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli,Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Marco Salvatore, professore ordinario di Diagnostica per Immagini all’Università “Federico II” di Napoli, Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania e dei consiglieri del CSM Giuseppina Casella e Alessandro Pepe.

La discussione, coordinata dal giornalista Antonio Corbo, ha preso il via con le relazioni del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho e del Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Franco Roberti. Un assist per Saviano gli interventi dei due magistrati simbolo del contrasto alla criminalità organizzata nei territori più difficili del Mezzogiorno. Un assist per lo scrittore napoletano la minuziosa ricostruzione del sistema economico criminale, dall’asse con le banche alle pastoie degli appalti pubblici e privati, dal sistema delle estorsioni al grande business del riciclaggio. Ed è partito proprio dai “numeri” dell’economia mafiosa Roberto Saviano, per raccontare “un nemico tanto ricco e tanto forte che necessita perciò di un surplus di attenzione da parte del governo Letta e del Ministro Cancellieri”.

Sul decreto “svuota carceri” Saviano fa invece sponda con il Guardasigilli. “Sono d’accordo con il provvedimento del Ministro Cancellieri – ha spiegato – perché non si tratta di un decreto “svuota carceri” ma “salva carceri”. Mi rendo conto che c’è un Paese disperato che si chiede come sia possibile, con l’assenza di lavoro e una situazione economica difficilissima, che venga concessa questa grande attenzione a chi ha sbagliato e deve giustamente espiare una pena. E questo è un pensiero in buona fede, ma occorre sapere che il sistema carcere ridotto nello stato in cui si trova in Italia è una vera e propria accademia di formazione per le organizzazioni criminali“.

Un pensiero che aveva già anticipato sulle colonne del quotidiano “Il Mattino” (vai all’articolo) e rilanciato nel suo intervento d’apertura il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro. “La destinazione al sistema carcerario di pressoché tutte le risorse che il Ministero della Giustizia investe per la “riabilitazione” dei condannati – ha spiegato d’Alessandro –senza lasciare praticamente spazio alcuno all’organizzazione delle misure alternative, rappresenta un rafforzamento di quella cosiddetta Università del crimine che il carcere obiettivamente rappresenta nelle attuali condizioni. Una Università nella quale quanti vi entrano, magari per piccoli reati e per trascorrervi ingiustificabili “attese di giudizio”, finiscono col “fare carriera”, fino ad arrivare alle grandi organizzazioni della mafia scalandone, a suon di crimini, e magari di colpi di pistola, le relative gerarchie”.

“Le mafie si combattono anche fornendo umana speranza – ha concluso d’Alessandro – ed è per questo che occorre investire molto di più sulle figure e sulle misure alternative alla pena”.

Un auspicio raccolto anche dal Ministro Cancellieri che ha incentrato il suo intervento sulla riforma della geografia giudiziaria, che verrà attuata tra poco più di due mesi, nelle province di Napoli e Caserta. “Un intervento – ha rivendicato il Ministro – che non è, come altrove, di semplice razionalizzazione delle risorse esistenti e di migliore distribuzione sul territorio, ma è un intervento di netto rafforzamento delle forze in campo“. Il riferimento è alla creazione del Tribunale di Napoli Nord, che unifica, nella nuova sede di Aversa, i territori di ben 5 sezioni distaccate a rilevante impatto.

Con questo intervento – ha spiegato il Guardasigilli – innanzitutto si crea un terzo tribunale nell’area Napoli – Caserta, oltre ai due già esistenti (Napoli e Santa Maria Capua Vetere) e ciò renderà più efficiente e razionale il sistema con un cospicuo alleggerimento dei carici degli uffici preesistenti (notoriamente sovraccaricati), ma quel che più conta è che con il nuovo Tribunale si aumenta considerevolmente la dotazione organica dei magistrati che opereranno su questo territorio. Il dato che si ricava dalle nuove piante organiche già approvate ci dice che il numero complessivo dei magistrati addetti ai tre tribunali ed alle corrispondenti procure è di ben 63 unità in più, pari a circa l’11% rispetto all’attuale dotazione. Un aumento che rafforza notevolmente non soltanto la capacità di risposta dello Stato alla criminalità organizzata ma anche la generale efficienza del sistema giudiziario, sia nel settore civile che in quello penale”.

E anche il Ministro Cancellieri, sollecitata sul tema anche dagli interventi in sala di Alessandra Clemente, Assessore alle Politiche giovanili del Comune di Napoli, Don Tonino Palmese, vice presidente della Fondazione Polis e referente regionale di Libera e di Natale Argirò, direttore dell’Osservatorio sulla Legalità della Provincia di Caserta, ha raccolto quella che è stato il comune denominatore di quasi tutti gli interventi (da Marco Salvatore ai Procuratori Roberti e De Raho): la necessità di un’azione più efficace per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.

“Questo è un terreno – ha evidenziato Marco Salvatore, ideatore del Sabato delle Idee – su cui si è fatto molto quanto ai provvedimenti di confisca e di sequestro ma ancora poco sotto il profilo della successiva destinazione ed è invece proprio questo un settore in cui potrebbero svilupparsi le buone idee di tanti giovani attualmente senza lavoro“.