I dati Enac presentati al Sabato delle Idee stimano un aumento di oltre 10 milioni di passeggeri entro il 2030 per gli aeroporti del Mezzogiorno peninsulare
5 milioni di passeggeri in più soltanto per Napoli con un indotto economico annuo potenziale di oltre 5 miliardi di euro
Dieci milioni di passeggeri all’anno in più pari a 10 miliardi di indotto economico annuo. E’ la grande chance di sviluppo economico prevista per la Campania e per il Mezzogiorno nel rapporto su “Il polo aeroportuale di Napoli e il sistema aeroportuale del Mezzogiorno”, un focus specifico sulla situazione del sistema aeroportuale campano e meridionale contenuto nel Piano Nazionale degli Aeroporti redatto dall’Enac e presentato all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli daAlessandro Cardi, direttore centrale Infrastrutture Aeroporti – ENAC, nell’ambito dell’ultimo incontro dell’edizione 2012 del Sabato delle Idee.
“Sappiamo bene – ha spiegato, introducendo il dibattito, Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e consigliere di amministrazione di Enac – che ci sono tantissime realtà del sud del Paese che hanno grandi potenzialità di sviluppo sia sul fronte industriale che sul fronte del turismo, ma mi sembra allo stesso tempo evidente come affrontare e finalmente risolvere l’eterno problema delle infrastrutture e dei trasporti (in particolare in un territorio che già sconta la vicenda paradossale, per non dire patetica, della rete autostradale che collega Napoli a Reggio Calabria) sia la condizione imprescindibile per la trasformazione di queste grandi potenzialità in reali occasioni di sviluppo economico a livello nazionale ed internazionale“.
I dati dell’Enac disegnano grandi prospettive per le Regioni del Sud
Dallo studio Enac presentato al Sabato delle Idee è emerso che nei prossimi quindici anni il traffico totale degli aeroporti del bacino del Sud Italia peninsulare (Campania, Basilicata, Puglia e Calabria) andrà praticamente a raddoppiare il numero dei passeggeri passando dagli attuali 11 milioni ai 21 milioni stimati per il 2030.
La crescita prevista, dovuta soprattutto all’aumento del traffico internazionale (ad esempio alla crescita dei rapporti con i paesi orientali) attualmente ancora limitato a valori modesti rispetto alle reali potenzialità, rappresenta sicuramente una buona notizia per il territorio meridionale, ma è altrettanto evidente, come sottolinea lo stesso studio, che la capacità complessiva degli aeroporti del Sud è assolutamente inadeguata, sia per quanto riguarda la capacità delle piste che per quanto riguarda la dotazione di piazzali aeromobili, terminal ed infrastrutture varie, a reggere questa enorme crescita di passeggeri.
Il caso Napoli – Campania
In particolare questo discorso vale proprio per Napoli che rappresenta oggi il principale scalo aeroportuale del mezzogiorno peninsulare, visto che accoglie ben 5,6 milioni di passeggeri (praticamente la metà degli 11 milioni complessivi dei sei aeroporti del Sud peninsulare), e che vedrà raddoppiarsi il numero dei passeggeri fino al 2030. Lo studio pocanzi citato mostra altresì come in presenza di questo cospicuo e progressivo aumento di passeggeri l’aeroporto di Capodichino raggiungerà forse già nel 2020 la saturazione.
L’indotto Economico a Napoli può passare da 6 miliardi di euro all’anno a 12 miliardi di euro all’anno
Stimando una permanenza media per persona (per motivi di business/turismo) di 3-4 giorni con una spesa di 700 – 1000 euro le ricadute economiche sul territorio sono stimabili in un miliardo di euro all’anno ogni milione di passeggeri.
Un aeroporto intercontinentale a Grazzanise è l’unica chance per accogliere questo grande incremento
Dopo la presentazione dei dati Enac hanno preso parte alla tavola rotonda, coordinata da Mario Garofalo, vice capo delle Grandi Cronache del Corriere della Sera, Domenico Di Paola, amministratore unico di Aeroporti di Puglia S.P.A., Paolo Simioni, amministratore delegato di Save S.P.A – Aeroporto di Venezia, Vito Riggio, Commissario straordinario di Enac, Mario Sarcinelli, presidente di Gesac – Aeroporto di Napoli Capodichino e Sergio Vetrella, assessore ai Trasporti e alla Viabilità della Regione Campania.
“Considerati i dati esposti oggi – ha spiegato Sergio Vetrella, Assessore ai Trasporti della Regione Campania – appare evidente che per la Campania sia necessario puntare sull’aeroporto di Grazzanise e la Regione si impegnerà per sollecitare in tal senso il governo nazionale, perché un Paese che investe oltre 6 miliardi di euro sulla TAV Napoli-Bari non può non avere la lungimiranza di investire (ovviamente sollecitando anche gli investitori privati) cifre di gran lunga inferiori per il progetto aeroportuale di Grazzanise che avrebbe una straordinaria ricaduta di sviluppo e di crescita economica non solo sulla Campania ma su tutto il Mezzogiorno”.
Il dibattito sulle scelte della Regione Campania è stato animato anche dagli interventi di Carmine Maiese, presidente dell’Aeroporto di Salerno “Costa d’Amalfi” e di Paolo Bidello, assessore alla valorizzazione della fascia costiera della Provincia di Caserta che hanno illustrato le rispettive posizioni sugli aeroporti di Pontecagnano e di Grazzanise.
Ma non ha lasciato spazio alle interpretazione la posizione molto chiara del neo commissario straordinario dell’Enac, Vito Riggio. “Appare evidente in base ai dati presentati oggi – ha spiegato Riggio – come nel sistema aeroportuale campano occorra una grande svolta progettuale che possa consentire di accogliere questa grande chance di crescita economica rappresentata dal cospicuo aumento del traffico aereo previsto per i prossimi anni. Considerati i limiti di saturazione dell’Aeroporto di Capodichino e considerato che le caratteristiche fisiche ed operative dell’aeroporto di Pontecagnano non appaiono in grado di sostenere un aeroporto di grandi dimensioni e rilevante traffico, l’unica soluzione possibile è dare finalmente attuazione al progetto di un grande aeroporto intercontinentale a Grazzanise, che ad oltre 10 anni dalla sua ideazione attende ancora di essere avviato“.