I giovani talenti non vogliono fuggire e presentano le idee per rilanciare la città

Il Sabato delle idee si chiude con l’ottimismo della classe dirigente del futuro

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Sono stati i quattro giovani laureati eccellenti napoletani i grandi protagonisti dell’appuntamento conclusivo dell’edizione 2010 del Sabato delle Idee. Quattro diversi percorsi di studio, quattro diverse visuali sul futuro, ma un unico comune denominatore: la voglia di non mollare e di non lasciare Napoli, ma di contribuire a rilanciarla.

Le Idee dei giovani laureati eccellenti

Annalisa Scognamiglio, laureata con lode in Economia all’Università Federico II di Napoli, attualmente è dottoranda di ricerca in uno dei centri mondiali di alto prestigio, il , ma la sua formazione all’estero è propedeutica ad un ritorno a Napoli: “il mio auspicio – ha spiegato Annalisa Scognamiglio – è che si creino le condizioni per noi studenti all’estero di tornare a Napoli e mettere a frutto quello che abbiamo imparato. Noi vogliamo tornare, ma abbiamo bisogno che vi siano le condizioni per farlo. La Campania possiede enormi potenzialità, ma deve essere messa in condizione di liberare le sue grandi energie creative, troppo spesso e da troppo tempo frustrate da un superficiale schiacciamento dei valori a favore di logiche non meritocratiche. Tre sono i punti necessari per una svolta: finanziamenti mirati (non finanziamenti “a pioggia”), diffusione di una cultura della meritocrazia (che partendo dalle istituzioni deve diffondersi in tutti gli ambienti della società) e soprattutto trasparenza”.

Lorenzo Pone, musicista, uno degli allievi più brillanti del Conservatorio di Musica di San Pietro a Majello ha evidenziato il ruolo sociale della musica e dei musicisti e ha lanciato due proposte per valorizzare il patrimonio musicale della città: il restauro degli strumenti d’epoca e la creazione di un’orchestra giovanile a Napoli che sia la palestra per la formazione dei talenti per le grandi orchestre del futuro.

Angelo Farnetano, laureato con lode in ingegneria civile all’Università Federico II di Napoli, originario di Sapri e studente fuorisede a Napoli ha sottolineato, vista la sua esperienza, come “Napoli sia una città poco a misura di studente, manca di punti di aggregazione e di incontri per gli studenti” ma soprattutto ha espresso il desiderio di mettere immediatamente la sua esperienza formativa al servizio della città. “L’edilizia a Napoli presenta condizioni di pericolo e di degrado. Ultimamente si è sentito di palazzine sgomberate nei quartieri spagnoli per pericolo crollo e qualche mese fa è crollata una palazzina a Gianturco. Penso che molto vada ricostruito. La ricostruzione ci costerebbe meno della riqualificazione e poi è noto che a seguito di una ricostruzione c’è anche un rilancio economico. Inoltre in condizioni di degrado edilizio spesso è presente anche degrado culturale ed è lì che la malavita ha gioco facile. In alcune parti del mondo si sta pensando proprio di buttare giù intere città e ricostruirle”.

Alessio Gemma, laureato con lode in Comunicazione istituzionale e d’impresa all’Università Suor Orsola Benincasa la Napoli del futuro l’ha immaginata con un racconto di grande suggestione che ha scritto proprio per il Sabato delle Idee.

Leggi il racconto di Alessio Gemma “2030: la Napoli del futuro”

L’idea di Stefano Caldoro: Napoli, capitale del mercato del Mediterraneo

Il Governatore della Regione Campania Stefano Caldoro, dopo aver ascoltato con grande attenzione gli interventi dei giovani laureati, dell’urbanista Bernardo Secchi e dell’assessore allo sviluppo economico Sergio Vetrella, ha chiuso con il suo intervento l’edizione 2010 del Sabato delle Idee e lo ha fatto spiegando il rigore con cui la sua giunta ha deciso di impegnarsi per provare ad affrontare la difficile situazione di crisi finanziaria della Regione. Ma soprattutto ha voluto lanciare una ventata di ottimismo spiegando che nei prossimi anni la grande sfida che devono vincere Napoli e la Regione Campania è quella di trovare un ruolo importante nella nuova economia dei paesi del Mediterraneo. “Molti dei paesi del Mediterraneo – ha spiegato Caldoro – sono in forte crescita economica, a differenza di quanto accade ad i paesi dell’Europa centrale, e questo significa per Napoli e per la Campania che vi sono dei nuovi mercati verso cui è possibile guardare ed è sicuramente un’occasione che non bisogna assolutamente farsi sfuggire. La mia giunta s’impegnerà per creare le condizioni affinchè le imprese campane possano vincere questa sfida”.