Democrazia e futuro dell’Europa: lo stato delle cose
L’evento si svolgerà su piattaforma ZOOM
In attesa di poter riprendere gli incontri Il Sabato delle Idee è lieta di invitarvi al webinar
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Sarà possibile iscriversi CLICCANDO QUI
La pandemia si è rivelata un potentissimo acceleratore di processi di cambiamento già in atto. Dove c’erano problemi e nodi irrisolti da tempo, li ha aggravati; dove si intravedevano tendenze tutto sommato silenziose, l’effetto moltiplicatore è stato enorme. Non fanno eccezione gli strumenti e i luoghi essenziali per la vita delle democrazie liberali: parlamenti, assemblee pubbliche, partiti, rappresentanza politica, sistema dell’informazione. In questo senso, l’emarginazione del Parlamento e i processi di ingegnerizzazione dei procedimenti parlamentari sono solo due nodi irrisolti, forse i più macroscopici, che la crisi pandemica ha messo sotto gli occhi di tutti e a cui le nostre democrazie hanno dato risposte diverse.
È certamente vero che a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, in tutti i Paesi di democrazia consolidata, le assemblee elettive hanno perso centralità, anche dove la loro posizione (come in Italia) era particolarmente forte. Tra le cause ci sono diversi fattori: differenze ideologiche meno decise dopo la caduta del Muro di Berlino e la conseguente crisi dei partiti tradizionali (in Italia più marcata che altrove); il potenziamento degli esecutivi e il trasferimento di molte decisioni nelle sedi sovranazionali e internazionali; la diffusione di esigenze, strumenti e scenari tradotti in termini di governabilità e decisionalità (con connessa diffidenza verso sedi e processi, come quelli parlamentari, che non possono garantire decisioni immediate), cultura diffusa della leadership. Tutto questo ha delineato un ruolo recessivo dei parlamenti rispetto ai Governi; i sistemi democratici che lo hanno capito si sono attrezzati per tempo, gli altri (compreso quello italiano) che non sono riusciti a riformarsi, sono rimasti indietro.
E così, dopo che i partiti – sorti nell’Italia repubblicana come strumenti per portare la società all’interno dello Stato e per dare soluzioni parlamentari ai conflitti sociali – hanno perso gran parte della loro funzione, oltre che del loro prestigio, oggi c’è il serio rischio che, con partiti e parlamenti deboli, i conflitti restino tali e le aule parlamentari si riducano a luoghi dove teatralizzare lo scontro andato in scena sui social network a colpi di algoritmo.
Per questo non basta stare nel presente per subirlo passivamente o impiegando logiche di emergenza; al contrario, lo si può interpretare come un’occasione gravida di futuro e una possibilità da non mancare, ma per farlo serve capacità di lettura e volontà di indirizzare i processi in atto, in particolare in una fase cruciale in cui i Paesi europei, non solo l’Italia, devono dimostrare insieme efficienza, coesione e capacità di visione, nell’impegnare le ingenti risorse del NGEU.
Per la giornata del 27 febbraio immaginiamo un dibattito che affronti le prospettive della democrazia – dei partiti politici e delle istituzioni – attraverso i temi qui brevemente indicati, e lo faccia con un respiro ampio, con una visione di medio periodo, che sappia muovere dalle difficoltà del presente ma si impegni soprattutto a tracciare una strada per il futuro.
Saluti:
Marco Salvatore
Fondazione Salvatore
Lucio d’Alessandro
Magnifico Rettore Università “Suor Orsola Benincasa”, Napoli
Elio Franzini
Magnifico Rettore Università Statale, Milano
Matteo Lorito
Magnifico Rettore Università “Federico II”, Napoli
Intervengono
Anna Loretoni
Professore Ordinario Filosofia politica
Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa
Francesco Profumo
Presidente Fondazione Compagnia di San Paolo
Domènec Ruiz Devesa
Capogruppo S&D in Com. Affari Costituzionali nel Parlamento europeo
Michele Valensise
Presidente Villa Vigoni
Centro italo-tedesco per il dialogo europeo
Intervistati da
Marco Demarco
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Romano Prodi
Intervistato da
Alessandro Barbano
Comunicati stampa
UE: CON ROMANO PRODI IL PUNTO SU DEMOCRAZIA E FUTURO
Sabato 27/02 secondo webinar di PolìMiNa, a un anno da inizio pandemia
A quasi un anno esatto dall’inizio della pandemia, che ha messo a dura prova la tenuta delle istituzioni europee e che ha mostrato la necessità di una reazione comune alla malattia, è lecito interrogarsi su quale sia lo stato della democrazia e del futuro dell’Europa.
La scuola di formazione per “Architetti della Politica” PolìMiNa (“Politica Milano-Napoli”), promossa dalla Fondazione Salvatore in collaborazione con le Università Statale di Milano, Federico II e Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha chiesto a Romano Prodi di fare il punto sullo stato dell’Unione, sulle sue prospettive nell’era post-Covid e sulle possibilità che la Ue ha oggi di resistere alle spinte populiste e centrifughe.
Le riflessioni dell’ex presidente della Commissione europea sono in calendario per sabato 27 febbraio 2021 (ore 10.30) e rappresentano il “piatto forte” del secondo appuntamento dal titolo “Democrazia e futuro dell’Europa: lo stato delle cose”, che si terrà in modalità webinar da Napoli, della Scuola di formazione politica articolata tra Milano e Napoli, che si rivolge ai giovani tra i 18 ed i 33 anni per costruire competenze utili “a ricucire il Paese, oramai spaccato in due, e di considerare la dimensione europea in cui Nord-Sud oggi si collocano, in un momento storico di grande fragilità”.
In apertura lavori gli interventi dei rettori dei 3 atenei partner della Scuola, Elio Franzini, Matteo Lorito e Lucio d’Alessandro; di Anna Loretoni, ordinario di Filosofia politica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; di Francesco Profumo, presidente Fondazione Compagnia di San Paolo; di Domènec Ruiz Devesa, capogruppo di S&D nella Commissione Affari Costituzionali nel Parlamento europeo; e di Michele Valensise, presidente del Centro italo-tedesco per il dialogo europeo “Villa Vigoni”.
Direttore della Scuola PolìMiNa è Massimo Adinolfi, nel comitato scientifico Marco Salvatore, Marco Bentivogli, Carlo Cottarelli, Lucio d’Alessandro, Ferruccio De Bortoli, Veronica De Romanis, Sergio Fabbrini, Claudia Mancina, Massimo Milone, Francesco Profumo, Marco Demarco, Alessandro Barbano, Alberto Gambescia e Serena Sileoni.
Per iscriversi al webinar:
https://zoom.us/webinar/register/WN_yfHIAboCSlqmZkpVAZTomA
Diretta streaming:
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