Sabato 27 Mar 2010 - ore 10:30

La città dei diritti

Istituto Italiano per gli Studi Filosofici

Via Monte di Dio, 14 - 80132 Napoli

Rassegna stampa
Coordinamento

Marco Demarco

Interventi

Francesco Paolo Casavola, Vitaliano Esposito, Paolo Macry, Raffaele Marino

Comunicati stampa

“Il futuro è della Camorra. Non lasciateci soli”
Al Sabato delle Idee il procuratore Raffaele Marino lancia un appello forte alle istituzioni e ai cittadini

0027“Il futuro è della camorra”. L’esordio volutamente provocatorio dell’intervento al Sabato delle Idee del procuratore aggiunto della Repubblica di Torre Annunziata, Raffaele Marino, è di quelli senza mezzi termini. “Il fenomeno della camorra negli ultimi anni – spiega Marino – si è evoluto in modo impressionante, raccogliendo un consenso sempre più ampio tra i cittadini e reclutando forze giovani a cui garantisce un sostegno economico che i giovani non trovano altrove. La camorra non ha una strategia politica, diversamente dalla mafia, ma ha il solo scopo di guadagnare sempre più e di far guadagnare persone che altrimenti non potrebbero sostentarsi. Ed ha accumulato ormai un potere economico così forte che diventa sempre più difficile immaginare di sconfiggerla”. Ma combatterla non deve essere considerato eroico, spiega Marino, deve, anzi, divenire la normalità. “I magistrati non devono essere considerati degli eroi perché altrimenti si afferma l’idea che la lotta alla criminalità è qualcosa di straordinario ed invece la prevalenza del rispetto dei diritti sulla violazione degli stessi deve iniziare ad essere l’ordinario, la normalità”. Per il procuratore aggiunto della Repubblica di Torre Annunziata, Raffaele Marino, è questa la strada per il ribaltamento proposto da Stefano Rodotà: far diventare Napoli la città dei diritti e non più la città dove le regole esistono ma non vengono rispettate. Ma per ottenere questo mutamento così radicale non bastano la magistratura, le forze dell’ordine e la repressione. “La mia esperienza professionale – spiega Marino – mi ha portato a verificare che nelle pubbliche amministrazioni e nelle istituzioni di molti enti locali della Campania c’è un’assenza preoccupante del rispetto delle regole e del diritto”. E questo sicuramente non è un esempio per la cittadinanza, perciò, come evidenzia il procuratore Marino, “l’azione di magistratura e polizia deve essere soltanto uno degli anelli di una catena virtuosa che può portare al cambiamento di una realtà solo se tutte le componenti della società civile e della politica contribuiscono a questo cambiamento innanzitutto culturale. Perché ciascuno nella sua azione quotidiana può e deve combattere l’illegalità”. Ed per realizzare questa unione di forze diverse che Raffaele Marino, proprio al Sabato delle Idee, ha voluto lanciare un appello forte e chiaro a cittadini ed istituzioni: “non lasciateci soli, perché da soli i magistrati non possono costruire la città dei diritti”.

Insomma far diventare Napoli “la città dei diritti” è un processo difficile ma è un’utopia possibile come ha spiegato anche l’ex Presidente della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola, che ha sottolineato come uno dei problemi più gravi di Napoli sia la diseguaglianza dei diritti tra i cittadini, in chiaro contrasto con l’art. 3 della Costituzione. “Lo scenario attuale – ha evidenziato Casavola – è quello della disuguaglianza in tutti campi: ricchezza e povertà lavoro e disoccupazione potere e sudditanza. E invece di porre rimedio a questa situazione la politica annaspa nel tentativo di nascondere i conflitti non di dirimerli, perché ormai gli interessi particolari hanno disorientato la politica dal suo fine più alto”.

Per lo storico Paolo Macry il cuore del problema è che “Napoli soffre gli esiti di continue politiche speciali figlie della Prima Repubblica, di una lunga tradizione di diritti territoriali, perché le risorse materiali ed immateriali concesse sono state allocate dal potere politico con fenomeni di grave disuguaglianza e hanno ferito gravemente l’imparzialità del mercato, ma soprattutto hanno implementato e legittimato un’ideologia del territorio speciale, con speciali attenzioni normative che ha reso troppo cauto lo Stato nell’imposizione della legalità ed ha fatto emergere le figure di esattori di diritti impropri”.

“Ma ‘la città dei diritti’ non è un sogno – ha chiarito il procuratore generale della Corte di CassazioneVitaliano Esposito – perché nella storia della cultura giuridica ci sono grandi esempi di modelli giuridici di grande valore, penso soprattutto alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, insomma ai diritti naturali che a tutti dovrebbero essere garantiti e riconosciuti e deve essere lo Stato a garantirne l’applicazione ed il rispetto, soprattutto attraverso un giusto equilibro tra il potere politico ed il potere giudiziario”.

Il prossimo appuntamento è per Sabato 24 Aprile

L’edizione 2010 de “Il Sabato delle Idee” proseguirà fino a Giugno ogni ultimo sabato del mese presso le sedi delle sei istituzioni promotrici della manifestazione: la Fondazione SDN, l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, il Pan – Palazzo delle Arti di Napoli, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la Fondazione Idis – Città della Scienza ed il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella.

Il prossimo incontro di discussione del Sabato delle Idee si svolgerà Sabato 24 Aprile al Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella è sarà dedicato al tema “Napoli, la città delle arti”.

Il Sabato delle Idee in Tv

Ogni Sabato alle 23.00 su Denaro Tv (digitale terrestre) il Sabato delle Idee è anche un talk show televisivo settimanale prodotto dalla Fondazione SDN e dall’Università Suor Orsola Benincasa e dedicato all’approfondimento di temi culturali, sociali, politici ed economici.
Repliche: domenica mattina ore 10.30 e 20.30, martedì e giovedì ore 23.00.

Napoli città dei diritti: un’utopia possibile
Il Sabato delle Idee rilancia la proposta di Stefano Rodotà

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Sabato 27 Marzo alle ore 10:30 all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici si svolgerà il terzo appuntamento dell’edizione 2010 de “Il Sabato delle Idee”. L’incontro sarà dedicato al tema “Napoli, la città dei diritti”, che era stata l’idea provocatoria lanciata da Stefano Rodotà nell’incontro dell’edizione 2009 del Sabato delle Idee dedicato allo “spazio del nomos”.

Se Napoli è una città dove spesso molti dei diritti civili vengono trascurati e calpestati, l’ex Presidente dell’Autorità garante per la privacy aveva provocatoriamente proposto alla cittadinanza un ribaltamento della situazione attuale. “Napoli può e deve diventare – aveva proposto Rodotà – la città dei diritti e questo può avvenire soltanto se la cittadinanza smette di attendere il Demiurgo che risolve i problemi dall’alto e inizia ad avviare il cambiamento dal basso, partendo da una nuova coscienza civile e da una diversa consapevolezza dei propri diritti e doveri”.

Per discutere di “Napoli, città dei diritti” saranno presenti al Sabato delle Idee Francesco Paolo Casavola, ex Presidente della Corte Costituzionale, Vitaliano Esposito, procuratore generale della Corte di Cassazione, Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, Paolo Macry, storico, scrittore e docente di Storia contemporanea all’Università Federico II di Napoli e Raffaele Marino, procuratore aggiunto della Repubblica di Torre Annunziata. L’incontro sarà moderato da Marco Demarco, direttore del Corriere del Mezzogiorno.

L’edizione 2010 de “Il Sabato delle Idee” si svolgerà fino a Giugno ogni ultimo sabato del mese presso le sedi delle sei istituzioni promotrici della manifestazione: la Fondazione SDN, l’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, il Pan – Palazzo delle Arti di Napoli, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la Fondazione Idis – Città della Scienza ed il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella.

L’edizione 2010 de “Il Sabato delle Idee” è dedicata al tema “Napoli, le Utopie possibili”, ossia la sfida della speranza civile, con l’obiettivo di ritrovare, nelle radici storiche, artistiche e culturali della città le ragioni e le idee per un futuro aperto a nuove possibilità. I temi specifici dei sei incontri consentiranno di ragionare di Mezzogiorno con un’agenda concreta di priorità (legalità, lavoro, innovazione e produttività) ma che non perda di vista il buco nero più vistoso: la degenerazione del “legame sociale”, cardine di una società che unisca soggetti ed interessi diversi al servizio del bene comune.

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